Per mantenere l’acqua della piscina entro parametri di salubrità è necessario attuare una serie di trattamenti meccanici e chimici utili a garantirne igiene e mantenimento di parametri quali TAC, pH, TH etc. Leggi la nostra guida ai prodotti per il trattamento dell’acqua per conoscerne caratteristiche, tipologie, uso e come scegliere i più indicati per la manutenzione della tua piscina.
Sistemi di filtraggio dell’acqua
Per mantenere sempre pulita l’acqua della piscina, è necessario predisporre come primo rimedio un buon sistema di filtraggio, che effettua la cosiddetta chiarificazione dell’acqua. La scelta può avvenire tra
-Filtri meccanici a quarzite
-Filtri meccanici ad antracite
-Diatomea: avente maglie fittissime di questa sostanza, ottenuta da ossa fossilizzate. Questo materiale molto poroso trattiene una gran parte delle impurità
-Cartucce: sono costituite da materiale filtrante che riesce a contenere anche le più piccole impurità, e con numerose pieghe.
Se invece vogliamo depurare l’acqua dai microrganismi e altri prodotti organici, dobbiamo avvalerci di un trattamento chimico particolare, chiamato “sterilizzazione o disinfezione”, realizzato attraverso specifici prodotti chimici. Attraverso questi due procedimenti l’acqua viene mantenuta non solo pulita, ma anche limpida. Le due caratteristiche vanno infatti di pari passo: un’acqua trasparente è anche libera da tutte quelle sostanze, come polveri, sudore, urina, etc che, depositandosi, rendono l’acqua sporca. Oltre alla pulizia, l’acqua va tenuta sotto controllo per la quantità di sostanze come sali minerali, carbonati o idrogeno presenti al suo interno. Tali valori vengono individuati, rispettivamente, dal TH, T.A.C, e dall’alcalinità, o pH.
Prodotti chimici per il mantenimento del pH
Il pH dell’acqua indica il grado di acidità, ovvero al concentrazione di idrogeno al suo interno. Un’ acqua neutra ha un valore pH medio di 7. Al di sotto di tale valore si dice che l’acqua è acida, mentre un acqua basica ha un pH compreso tra 7 e 14. Il valore del pH va sempre controllato: tendenzialmente l’acqua dovrebbe avere un valore compreso tra 7,2 e 7,6, questo perché un valore pH troppo basso potrebbe portare ad una corrosione eccessiva della vasca, oltre a creare fastidio per le mucose. Al contrario, un’acqua troppo basica potrebbe vanificare l’azione dei disinfettanti impiegati. La variazione del pH dipende da diversi fattori: il deposito di urine, come anche una elevata presenza di ipocloriti determinano un accentuarsi dell’acidità dell’acqua, mentre le piogge e l’inquinamento in generale possono diminuirlo. Vi è poi il valore T.A.C., la cui misura influenza in parte il pH, o meglio l’efficacia dei prodotti utilizzati per regolarlo verso il valore standard ( un T.A.C. troppo alto scherma l’azione dei riduttori di acidità).
Per calcolare il valore pH della vostra piscina, potete affidarvi a dei particolari analizzatori. In genere i test più facili sono realizzati con i kit a gocce. Tale strumento solitamente non si limita a controllare il valore del pH, ma misura anche quello del cloro. Con una provetta divisa in due parti viene raccolta l’acqua della piscina. La provetta è dotata di una scala clorimetrica. Da una parte viene inserito un reagente per la misurazione del cloro, e dall’altro quello per la misurazione del pH. In pochi secondi, agitando la provetta, si riuscirà ad individuare i due valori, ed eventualmente si potrà intervenire con prodotti ad hoc per raggiungere i parametri standard. Il reagente da inserire può consistere in una soluzione liquida o in pasticche già dosate.
Come abbiamo avuto già modo di dire, il pH è influenzato anche dalla presenza di idrocarburi e depositi calcarei. I primi determinano l’alcalinità dell’acqua, e incidono sulla capacità dei prodotti correttori di acidità di intervenire a stabilizzare il valore del pH. Per questo motivo, la loro azione viene definita “azione tampone”. Un’ acqua altamente alcalina viene infatti definita “tamponata”. La durezza dell’acqua invece è individuata dal titolo idormetrico (TH). Questa ultima misurazione viene solitamente realizzata in gradi francesi (°F) o in ppm ( parti per milione). Grazie a prodotti adeguati, è possibile intervenire sue questi due valori e quindi, indirettamente, sul pH.
La misurazione del pH va effettuata frequentemente, e soprattutto nei primi tempi si consiglia un monitoraggio costante, pressoché giornaliero.
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Prodotti chimici per disinfettare l’acqua
Difficile destreggiarsi e scegliere fra i diversi prodotti per la disinfezione dell’acqua. Questa operazione, solitamente realizzata dopo la misurazione del pH, serve a pulire l’acqua dalle sostanze naturali e organiche responsabili dell’inquinamento della piscina. Proviamo ad elencare i prodotti più diffusi per la disinfezione, sottolineandone pregi e difetti, per avere un quadro generale delle diverse opzioni perseguibili.
Cloro
Il cloro serve a disinfettare l’acqua dall’inquinamento. Tra le sue diverse varianti possiamo menzionare:
-Cloro libero: indica quella parte di cloro che agisce immediatamente contro gli agenti inquinanti, ossia la parte più “efficace” del cloro;
-Cloro combinato o legato: è il cloro prodotto dalla trasformazione chimica di sostanze organiche come urea, amminoacidi e proteine, in seguito ad una insufficiente azione del cloro libero.
Il cloro totale è quindi l’insieme di cloro libero e cloro combinato. Il cloro viene spesso introdotto sotto forma di isocianurati. La consistenza di essi può essere in pastiglie o in polvere, e sono assai utilizzati sia per la facilità di dosaggio, sia per l’alta concentrazione di cloro e la corretta interazione col pH. Generalmente per la dissoluzione di queste sostanze vengono utilizzati gli skimmer, ossia dei robot galleggianti che rilasciano gradualmente il cloro. Il cloro può diffondersi rapidamente nell’acqua sotto forma di dicloro granulare, che contiene altissima concentrazione di questa sostanza disinfettante e può velocemente variare la quantità di cloro utile presente nell’acqua consentendo perciò di effettuare la cosiddetta “superclorazione”, essenziale ad esempio quando la colorazione dell’acqua si avvicina al verde e quando cominciano ad esserci le prime alghe.
Se invece cercate un prodotto ad altissima concentrazione di cloro, ma che si dissolve lentamente e gradualmente in acqua, il tricloro è quello che fa per voi. Anche in questo caso potrete trovare dosaggi in polvere o in pastiglie, e grazie all’aiuto dello skimmer potrete scioglierlo nell’acqua della piscina. Grazie alla sua capacità di sciogliersi lentamente, è particolarmente indicato per garantire una costante presenza di cloro all’interno della piscina. Per incrementare tale equilibrio, è possibile utilizzare anche uno stabilizzante di cloro. Questa soluzione prolunga l’efficacia del clori grazie ad una azione integrata con in raggi UV del sole. Proprio per tale reazione, è particolarmente efficace in piscine all’aperto, esposte al sole per buona parte della giornata.
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Bromo
In caso non possiate utilizzare il cloro per particolari problemi allergici, il bromo può aiutarvi a disinfettare l’acqua. È senza dubbio un ottimo sostituto del più comune disinfettante per piscine, e a differenza di questo ha il vantaggio di non subire variazioni in relazione ai cambiamenti del valore del pH. Inoltre il bromo non degrada con il contatto con gli agenti inquinanti, e quindi non provoca irritazioni delle mucose che sono invece frequenti in caso di eccessiva quantità di cloro combinato nell’acqua. Il dosaggio del Bromo può differenziarsi a seconda che si stia parlando di piscine all’interno di centri benessere, pubbliche o private. In genere, per un pH neutro, la quantità di Broomo consigliata si aggira tra 1,0 e 6,0 ppm. Inoltre, come è possibile rinvenire strumenti di misurazione del cloro e del pH, potrete anche trovare prodotti che analizzano contestualmente livello di bromo e pH dell’acqua.
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Ossigeno attivo
Oltre al cloro e al bromo è possibile disinfettare l’acqua della piscina con ossigeno attivo. Il vantaggio di questa sostanza è che non provoca alcun tipo di irritazione alle mucose, poiché non ha il classico odore forte del cloro. L’azione dell’ossigeno attivo è poi ugualmente efficace, poiché elimina qualsiasi componente inquinante nell’acqua. Altro vantaggio è che non ha alcun tipo di controindicazione con i rivestimenti vinilici delle piscine, che invece sono difficilmente conciliabili col cloro, che a lungo potrebbe decolorarli. Generalmente questa sostanza viene venduta sotto forma di blocchi granulari. Tale prodotto può quindi essere inserito negli skimmer, oppure inserito in un apposito dosatore, che ne garantirà una miglior efficacia e senza sprechi.
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Prodotti chimici contro la formazione di alghe in piscina
La formazione di alghe nell’acqua della piscina è favorita da alcuni fattori come una alta temperatura dell’acqua, o un Ph troppo basico e, in generale, da un’insufficiente pulizia e disinfezione della piscina. Poiché le alghe sono paragonabili a qualsiasi altra pianta, la luce del sole permette la fotosintesi e la crescita. È quindi chiaro come si debba intervenire tempestivamente, per evitare che l’esposizione alla luce possa compromettere ulteriormente la situazione. A tale scopo è indispensabile l’utilizzo di un buon alghicida, un composto chimico che è appunto usato per distruggere le alghe. Un altro metodo, utilizzato prevalentemente quando questo composto era ancora sconosciuto, è dato dall’utilizzo di Sali di rame o di mercurio. È necessario sottolineare per i meno esperti, che l’utilizzo di un’alghicida è solo uno dei passaggi necessari a distruggere le alghe: è indispensabile infatti agire fin da quando l’acqua presenta una strana colorazione, agendo sul Ph per modificarlo. Inoltre è necessario aumentare la disinfezione dell’acqua con un metodo di superclorazione, ed eventualmente flocculazione.
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Prodotti per aggregare le particelle di sporco
Risulta essere possibile che, nonostante una buona pulizia, l’acqua della piscina appaia opaca. Ciò è dovuto al fatto che le particelle più piccole di sporco non riescono ad essere trattenute dai filtri, con conseguente formazione di una patina di sporco sull’acqua. È possibile tuttavia che l’acqua si presenti poco trasparente anche in seguito ad un trattamento alghicida. La soluzione a questo tipo di problema è aumentare la capacità dei filtri di trattenere le particelle più piccole. La flocculazione è infatti un metodo che, grazie ad un prodotto a base di polimeri, riesce a far aggregare tra loro le particelle più piccole di sporco, permettendo così ai filtri di trattenerle. Se vedete che la vostra piscina assume colorazioni strane, è possibile che la causa sia la presenza nell’acqua di piccoli ioni metallici come il ferro e il manganese, i quali ossidandosi creano appunto questo fenomeno.
Esistono diversi tipi di flocculante in commercio
Flocculante liquido: efficace sia nel caso di trattamento di recupero, sia come prodotto di mantenimento della pulizia della piscina. Basta inserire il flocculante nella pompa dosatrice, e il prodotto verrà diffuso in maniera graduale.
Flocculante solido in cartucce e sacchetti: più comodo di quello liquido, può essere inserito nello skimmer, e viene spesso utilizzato in fase di mantenimento.
Flocculante in pastiglie: anche in questo formato il flocculante viene messo negli skimmer e può essere utilizzato come alternativa al flocculante in sacchetti.
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